Meditare con i suoni: i mantra
Che cosa sono i mantra?
Il suono è una componente fondamentale della vita umana e dell’universo. Come tale, il suono possiede un valore importante e se ascoltato o pronunciato può aiutarci a star meglio con noi stessi e con il divino che si manifesta nel mondo. Non a caso, la meditazione sui mantra è una delle pratiche che aiutano la mente a calmarsi recuperando uno stato di equilibrio interiore.

Eppure è difficile descrivere esattamente il significato della parola Mantra. Sotto il profilo etimologico, il termine è composto dalla radice sanscrita man e dal suffisso tra, che tradotti significano “mente” e “strumento”. Che cos’è quindi un mantra? Si tratta di uno strumento di pensiero che può essere composto da una parola, una frase, o anche una singola lettera. Si ritiene, ad esempio, che il mantra Om sia il mantra originario, la sillaba da cui il tutto si è originato. Chi pratica yoga conoscerà quasi certamente questa formula legata alle “origini”.
I benefici della meditazione sui mantra
Meditare su un mantra può aiutare la mente a espandersi, e il nostro spirito a raggiungere stati di consapevolezza maggiori. Non si tratta di un concetto lontano dalla vita religiosa di ogni civiltà sia del passato che dell’epoca contemporanea. La preghiera cantata, la preghiera recitata, o anche i semplici salmi sono delle formule che esprimono un valore spirituale attraverso la parola, o meglio, il suono.

Nello specifico, i mantra possono dividersi in due gruppi. Al primo gruppo appartengono tutti quei mantra che possiamo chiamare “personali” in quanto si riferiscono agli aspetti meno trascendentali della divinità, e dunque, legati a una specifica figura divina. Tra questi, il mantra Hare Krishna è molto noto. Al secondo gruppo appartengono i mantra collegati agli aspetti che potremmo definire “impersonali” della divinità, intesa nella sua espressione più universale, e spirituale.
Ricongiungersi con il Sè Universale
Un mantra aiuta la mente a placarsi, a ricongiungersi con il Sè universale. Se il suono è infatti emanazione di questa sorgente originaria, possiede quel potere prezioso di ricordarci che anche noi apparteniamo alla stessa meravigliosa radice. La risonanza energetica dei mantra aiuta a restare concentrati, a tenere sotto controllo pensieri ed emozioni ma soprattutto a ricongiungere il nostro Sè individuale con il Sè universale.
Tra i vari mantra, il mantra apaja, è il cosiddetto “mantra silenzioso”. Partendo dal respiro, a ogni inspirazione si collega un suono silenzioso “sa” mentre a ogni espirazione un “ha”, anche semplicemente mentalmente. Questi due suoni si fondono nel mantra “Soham” che si pronuncia so-hahm, che significa “Questo sono io”. Il mantra ci aiuta a restare focalizzati sul nostro mondo interiore, e a controllare emozioni e pensieri, rifocalizzandoci sul nostro Sè.

Ancora, quanto alla nostra formula AUM, essa rappresenta il suono delle origini, la sillaba primordiale collegata alla creazione. Non è un caso se proprio la storia indiana ci tramanda che la musica e la preghiera siano aspetti della pratica estremamente interconnessi. La divinità si manifesta come suono, la musica è di origine sacra, essa stessa è una formula di preghiera e di meditazione importante. Sono diversi i testi sacri di tradizione induista che ci tramandano una serie di inni sacri, melodie, e istruzioni legati all’esecuzione degli stessi. Tra questi il “Samaveda” rappresenta una raccolta di inni sacri particolarmente importante per la religione induista.
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