Sostituire il latte? Ecco le alternative!
Si può scegliere di escludere il latte dalla propria dieta alimentare? Ebbene, se per molti si tratta di una scelta obbligata, conseguente alla comparsa di allergie alimentari e intolleranze (sempre più diffuse), per tanti altri si tratta di una decisione etica, o legata a considerazioni di stampo salutistico e ad evidenze scientifiche.
Scegliere di rinunciare al latte vaccino
Qualunque sia la ragione alla base di questo passo, sono sempre di più coloro che decidono di fare a meno del latte o di bandirlo dal proprio regime dietetico. Ma cosa consumare in alternativa?
Esistono infatti una serie di prodotti alternativi al latte vaccino che si trovano piuttosto facilmente in commercio in grado di appagare anche i gusti più esigenti.
Com’è facile immaginare, il termine “latte” utilizzato in riferimento a questi alimenti non è completamente corretto.
Si potrebbe usare invece l’espressione di “bevande vegetali” per indicare quei prodotti liquidi che assomigliano al latte per consistenza e caratteristiche ma che sono invece di origine vegetale e non animale.
Sull’etichetta troveremo dunque diverse espressioni per indicare questi prodotti. Basterà quindi leggere (potrebbe capitare che ci sia l’espressione “drink”, “bevanda”), e controllarne ingredienti, eventuali aromi, e soprattutto la provenienza biologica.
BEVANDE DI ORIGINE VEGETALE
Ma quali sono questi prodotti che possono sostituire una bevanda come il latte, così diffusa all’interno delle nostre abitudini alimentari e quotidiane? Latte di soia, ottenuto dalla spremitura dei fagioli di soia gialla, molto simile a quello vaccino per contenuto proteico ma con un minore apporto di grassi, privo di caseina e lattosio, per cui adatto non solo a vegani, vegetariani, ma anche a chiunque abbia intolleranze; latte di riso, con un’ottimo contenuto di vitamine A, B, D; latte di avena, particolarmente energetico e nutriente, con una discreta quantità di fibre e vitamina E; latte di mandorle e cocco, quest’ultimi però sicuramente più calorici dei precedenti anche se indiscutibilmente gustosi.
Inoltre, cagliando il latte di soia si ottiene un prodotto chiamato tofu, ricco di proteine, vitamine, ferro e calcio, che i vegani e vegetariani sicuramente conosceranno. Questo alimento può essere utilizzato come sostituto della “ricotta” vaccina in preparazioni salate o ripieni.
Le alternative al latte in cucina
Come possiamo consumare questi prodotti? Questa serie di bevande appena elencate può sostituire il latte di origine animale esattamente come faremmo se si trattasse di latte vaccino. Infatti, a colazione si può optare per del latte di riso, latte di avena, di soia accompagnato da frutta, cereali, muesli, consumato caldo o freddo. Con queste bevande alternative è possibile preparare delle preparazioni alternative a quelle conosciute come besciamelle vegetali senza lattosio. Inoltre, esistono anche burro di soia, o yogurt di riso, di latte di cocco, di soia in diverse varianti.
Perché scegliere alternative al latte vaccino
Questi prodotti presentano un buon contenuto di nutrienti e colesterolo minimo. A patto che si tratti di prodotti biologici, non eccessivamente arricchiti da zucchero, o da altri ingredienti o aromi come accade spesso per molti prodotti industriali e raffinati.
Eliminare il latte vaccino dalla propria tavola, o limitarne il consumo potrebbe rappresentare una scelta interessante e vantaggiosa sotto diversi aspetti. Sono ormai in molti coloro a considerare le conseguenze legate alla produzione di latte e all’impatto ambientale di tale abitudine. Sotto il profilo etico infatti si considerano gli aspetti legati alla vita e allo sfruttamento degli animali, alla deforestazione legata in generale agli allevamenti e alla produzione di carne e prodotti di origine animale, agli impatti ambientali dell’economia industriale.
Anche sotto il profilo nutrizionale, poi, siamo davvero sicuri che sia davvero necessario esagerare con le quantità di latte vaccino? Alcuni nutrienti come il calcio possono essere in realtà assimilati da altre tipologie di alimenti come verdura, frutta, tofu, etc.
Inoltre, gli esseri umani sono l‘unica specie che consuma il latte di altre specie anche dopo lo svezzamento. Questo è un dato su cui sicuramente si potrebbe riflettere, indipendentemente dalle proprie scelte alimentari. A livello digestivo, affinché il latte venga assimilato occorre che sia presente all’interno dell’organismo un enzima particolare chiamato lattasi, il quale agisce sullo zucchero presente nel latte, il lattosio. Moltissimi adulti sono privi di enzima lattasi e dunque tendono a non digerire il latte. Questo fenomeno potrebbe avere delle conseguenze più o meno significative sulla salute del sistema digerente.
Latte e osteoporosi
Si tende a credere che il latte vaccino dal momento in cui contiene calcio sia insostituibile. Questa affermazione non è completamente vera in quanto il latte contiene sì calcio ma anche grassi saturi. La salute delle ossa non dipende solo da quanto calcio ingeriamo ma da come riusciamo a prevenirne la perdita. Questo avviene attraverso la circolazione sanguigna o anche attraverso la produzione di urina ed è un fenomeno normale. In seguito, il calcio perso va riequilibrato affinché l’organismo sia in una situazione normale. La possibilità di mantenere le ossa forti dipende, più che dall’aumentare l’introito di calcio, dipende dunque dalla capacità di prevenirne le perdite in quanto il calcio perso in questi processi viene riequilibrato o attraverso altro calcio introdotto dal cibo oppure dalle stesse ossa.
Com’è semplice immaginare, le diete a base di proteine sempre più diffuse non fanno altro che causare un dispendio di calcio attraverso le urine e molto spesso si finisce con il provocare una perdita di questo minerale direttamente a livello osseo al fine di ripristinare una situazione di equilibrio.
Dal momento in cui sono molti i paesi che consumano latte e derivati e sono soggetti a un’alta incidenza di malattie a carico delle ossa, come osteoporosi, è semplice intuire come consumo di latte e prevenzione di queste malattie non sia un fatto così immediato e scontato.
Ad esempio, le raccomandazioni OMS/FAO legate proprio all’osteoporosi suggeriscono di mangiare frutta e verdura invece di delegare ai latticini l’introito di calcio sufficiente per mantenere in salute le ossa. In altre parole, si potrebbe affermare che il latte si comporta apportando calcio ma consumandone più di quello che realmente presta all’organismo.
Si ricorda infatti che il latte è un alimento proteico, e le sue proteine si sommano a quelle che derivano da carne e pesce, sottraendo alla fine calcio alle stesse ossa al fine di smaltirle. Si parla di “bilancio” in relazione a questo processo e comportamento. Dunque, siamo così certi che assumere latte sia davvero la regola d’oro per mantenere in salute l’organismo e proteggere le ossa dall’osteoporosi?
Ovviamente affinché si preservi uno stato di salute ottimale è necessario seguire una dieta bilanciata, fare attività fisica, consumare frutta e verdura e prediligere alimenti “sani”, in grado di fornire all’organismo i nutrienti di cui necessita, limitando i grassi saturi. La salute è una combinazione di fattori, di scelte, di abitudini e stili di vita e di pensiero. Parola di NaturaZen 🙂