Vegetarianesimo e Veganesimo: molto più di due stili alimentari
Vegetarianesimo e veganesimo, oltre ad essere principalmente degli stili alimentari, diventano sempre più spesso delle vere e proprie scelte di vita. Sono sempre più le persone che decidono di abbracciare una o l’altra possibilità, poiché frutto di coscienza e del desiderio di vivere in maniera armoniosa e rispettosa della natura e delle sue specie animali.
Soprattutto per quel che riguarda il vegetarianesimo, le ricerche condotte in ambito scientifico e medico parlano chiaro, definendo questo stile come tra i più salutari per il benessere psicofisico dell’individuo.
Ma in cosa si differenzia il vegetarianesimo dal veganesimo?
Si definisce vegetariana una persona che esclude dalle sue abitudini alimentari carne e pesce di qualunque varietà. Tale scelta si estende ovviamente anche ai prodotti che li contengono, o i cui processi di preparazione contemplino l’impiego di tali alimenti. Una persona vegana, al contrario, sceglie di bandire dalla propria tavola anche i prodotti derivati, come uova, latte e latticini. Il motivo alla base di questa scelta di vita può essere individuato nel rifiuto dello sfruttamento degli animali che si colloca spesso alla base di queste produzioni.
Per questo motivo, i vegani non solo escludono dalla propria dieta ogni tipo di alimento che prevede uno sfruttamento delle specie animali, ma scelgono anche di estendere questo discorso a diversi ambiti della propria vita. Una persona vegana non indossa, per esempio, capi di abbigliamento prodotti con l’impiego di vera pelle, lana, cuoio.
Dieta vegetariana: quali benefici?
Questi stili alimentari si basano principalmente sul consumo di cereali, verdura, legumi, frutta, oltre a latticini e uova. Stando alle ricerche condotte dall’American Dietetic Association, le scelte alimentari vegetariane sono assolutamente consigliate e complete, non solo perché corrette dal punto di vista nutrizionale, ma anche perché sarebbero preventive nei confronti di varie patologie, o coadiuvanti delle loro terapie.
Infatti, il vegetarianesimo eserciterebbe un’azione positiva nei confronti di disturbi cardiovascolari e dell’ipertensione, e sarebbe particolarmente adatto per controllare i livelli di colesterolo nel sangue. Il motivo alla base di questo potere benefico sta nel fatto che una dieta vegetariana è equilibrata, e prevede un corretto apporto di fibre, cereali, vitamine, sali minerali e “grassi buoni”. L’introito di acidi grassi e colesterolo, da tempo indicati come principali imputati per l’insorgenza di diverse patologie, soprattutto cardiovascolari, è in queste diete piuttosto limitato.
Quali sono i prodotti maggiormente consumati dai vegetariani?
Una dieta vegetariana equilibrata comprende il consumo di una serie di alimenti che possano fornire delle quantità corrette di principi nutritivi assolutamente indispensabili per il funzionamento dell’organismo. Tra questi ci sono i cereali, soprattutto integrali, fibre, alimenti a base di soia, legumi, noci, frutta e verdura. Tra i cereali maggiormente consumati ci sono: orzo, farro, riso, pasta, frumento, grano saraceno. I legumi possono essere variamente utilizzati all’interno di preparazioni diverse come zuppe o anche sotto forma di farina, da inserire in ricette di vario tipo. Ad esempio, la farina di ceci può essere adoperata per preparare frittate, o per ottenere una leggera pastella da usare nelle preparazioni più classiche, conferendo ai nostri piatti un sapore più particolare e delicato.
Oltre ai legumi più tradizionali come ceci, fagioli, lenticchie, si ricorda che è sempre più diffusa e consumata la ‘soia’. Particolarmente ricca di proteine, possiamo trovarla anche nei supermercati, meglio se nel reparto del biologico, sotto forma di germogli, di preparati particolari (es: hamburger completamente a base di soia), o anche come latte di soia, bevanda che sostituisce il latte bovino, o addirittura come gelati. Ovviamente occorre che la dieta sia adeguata e ben bilanciata come per ogni stile alimentare.
Un’altra fonte particolarmente interessante di sali minerali e vitamine sono i ‘semi‘. Semi di papavero, semi di lino, semi di zucca vengono impiegati in diverse pietanze, aggiungendo una nota gustosa agli ingredienti base.
Un’altra tipologia di semi che può essere tranquillamente impiegata in queste diete sono i cosiddetti semi di Goji, utilizzati sia da vegetariani e sia da vegani. Si tratta infatti di gustosi frutti da consumare principalmente sotto forma di bacche di goji essiccate o di succo, che forniscono una buona quantità di importanti vitamine, di sali minerali, e di una serie di elementi utili per il benessere psico fisico dell’organismo. Sono diverse le ricerche che ormai confermano i benefici di queste bacche, considerate superfrutti.
Carne e pesce non sono le uniche fonti di proteine
E se pensiamo che in una dieta vegetariana si consumi una quantità insufficiente di proteine, ci sbagliamo, in quanto una dieta vegetariana consapevolmente condotta si rivela completa sotto diversi profili. Esiste ad esempio un altro alimento di cui un vegetariano non fa generalmente a meno, ed è il cosiddetto seitan. Si tratta di un prodotto ottenuto a partire dal glutine di frumento e contiene un ottima quantità di proteine.
Si tratta di una verità solo parzialmente corretta quella relativa alla carne animale come fonte principale di proteine. Infatti, la carne è sì una fonte proteica ma non è la sola come si è visto, e inoltre non contiene una sufficiente quantità di vitamine. Spesso, per produrla in maniera intensiva, vengono utilizzati dei prodotti chimici, assolutamente tossici per il nostro corpo. Mangimi, antibiotici, estrogeni sono alcuni degli elementi che vengono ampiamente utilizzati all’interno degli allevamenti intensivi, senza contare poi gli effetti nocivi e l’impatto ambientale di queste pratiche.
Insomma, un’ottima scelta alimentare ma anche etica.