Shakti, una riflessione sulla femminilità oggi.
Esiste un termine in sanscrito, shakthi, che può essere così tradotto: “energia creativa femminile”. Si tratta di un principio universale complementare alla controparte maschile che viene personificata invece in Shiva. Shakti e Shiva sarebbero quindi i due principi in grado di generare una unità armoniosa e perfetta.
Com’è semplice intuire esistono differenti sfumature di significato per tale termine che vanno dall’uso più antico di “potere primordiale creativo” a quello riferito al potere creativo generale, dunque legato al concetto di “potenza” e attuazione creativa.
La radice shak significa appunto “potenziale”. Che sia utilizzato come aggettivo o sostantivo, il termine dimostra quanto nella cultura induista, e non solo, potremmo anzi affermare, in tutte le culture antiche, la femminilità sia stata spesso interpretata come valore essenziale per la nella vita di ogni giorno e nella sfera spirituale.
Le filosofie più antiche come lo Yoga possono oggi rappresentare un valido bagaglio di input per riconnettersi alla propria femminilità e a quella universale, scoprendo se stessi nell’indissolubilità del binomio maschile-femminile che rende possibile il progredire universale.
Equilibrio e consapevolezza sono fondamentali in questo processo di riappropriazione.
- Diventare osservatori di ciò che ci circonda è una delle prime tappe di questo viaggio che ci spinge a recuperare con gioia valori come la femminilità che la contemporaneità ci restituisce in maniera sbilanciata. Pazienza, forza, intelligenza, amorevolezza, empatia sono solo alcune di queste qualità inerenti alla sfera del femminile.
- Riacquisire consapevolezza di questi e di altri molteplici aspetti che fanno parte del mondo femminile è essenziale per riconoscersi donne nell’accezione più autentica del termine.
Forza in grado di generare e accogliere, energia importante per manifestare la presenza dell’Universo nella vita di tutti i giorni, principio creativo che opera per l’armonia del cosmo. Se è vero che la divinità esiste tutti gli individui, Shakti diventa un principio che dimora dentro noi stessi.
La donna è da sempre in accordo con il progredire della Natura di cui comprende cicli, fasi, misteri conservandoli nella sua essenza e manifestandoli all’esterno. Per questo, occorrerebbe forse “ricordare” quanto i primi culti dell’umanità siano stati così impregnati di questo principio femminile in grado di attivare, vivificare la materia. Qualunque forma specifica abbia la nostra spiritualità, “ricordare” di essere donne è innanzitutto un primo passo verso la consapevolezza di se stesse come parte del mistero del mondo.
Buona riscoperta!
G.